Sempre più spesso sentiamo parlare di bomba sporca in associazione a potenziale minacce terroristiche, ma di cosa si tratta in concreto? La “dirty bomb” è come una bomba atomica? La confusione sull’argomento è ancora tanta: in questo articolo cercheremo di portare un po’ di chiarezza.
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Cos’è una bomba sporca?
Una bomba sporca, nota anche come dispositivo di dispersione radiologica (RDD) o arma radiologica, combina esplosivi convenzionali, come la dinamite, con materiali radioattivi, come le barre di combustibile di reattori nucleari usate o le scorte ospedaliere di radionuclidi e isotopi. Per dirla nel modo più semplice possibile: è una bomba esplosiva, anche di forme ridotte, che contiene al suo interno materiale radioattivo (o “sporco”).
È progettata per diffondere il materiale radioattivo in un’area delle dimensioni di pochi isolati. Ne consegue che le aree densamente popolate potrebbero essere luoghi preferibili per questo tipo di attacco. Potrebbe avere dimensioni variabili da un camion bomba a una piccola valigia.
La sostanza radioattiva sarebbe probabilmente sotto forma di polvere pressata (tipo pellet) o polvere fine. Non si tratta quindi di una bomba nucleare e non comporta un’esplosione nucleare con lo stesso potenziale distruttivo. L’esplosione semplicemente “diffonderebbe” le radiazioni che conteneva al suo interno in un’area localizzata.
Gli effetti di una bomba sporca
Dal momento che il materiale radioattivo potrebbe rimanere fermo per diverso tempo prima di essere disperso, invece di essere creato al momento dell’esplosione, gli isotopi usati nelle bombe sporche tendono ad essere più duraturi. Oltre a provocare panico e vittime in aree densamente popolate, potrebbe quindi rendere inutilizzabili dei territori per lunghi periodi, a meno di non effettuare bonifiche molto costose.
L’atto dell’esplosione di una bomba sporca implicherebbe quattro effetti principali:
- Pressione dovuta all’esplosione: l’onda si estenderebbe in tutte le direzioni lontano dall’esplosione, seguita da un vuoto creato dall’onda stessa. Le persone subiranno lesioni simili a quelle di un incidente stradale. Un’onda di questo tipo, se innescata da un ordigno di grandi dimensioni, potrebbe anche disintegrare immediatamente un corpo umano;
- Frammentazione: si generano danni dovuti ad oggetti volanti, inclusi frammenti della bomba stessa;
- Effetti termici: danni dovuti al calore e al fuoco;
- Shock sismico: solo in caso di grandi detonazioni.
Cosa fare in caso di esplosione
La pericolosità di questo tipo di bomba consiste nel fatto che, almeno inizialmente, sarà confusa con un normale ordigno, portando la maggior parte delle persone colpite a non attuare procedimenti di decontaminazione.
Se sei sopravvissuto all’esplosione trovandoti ad una distanza più sicura, cerca di allontanarti il più possibile, meglio se andando controvento.
Se non hai a disposizione un DPI adatto (vedi paragrafo successivo), copriti naso e bocca con un panno (se possibile bagnato). Non possiamo sapere con anticipo quali meccanismi di difesa della popolazione civile si metteranno in atto dopo l’esplosione. Potresti essere indirizzato subito verso un sito di decontaminazione.
In altri casi, presta attenzione a radio o televisione per capire cosa fare, ma non entrare nei mezzi o nella tua auto finché non avrai capito cosa è accaduto realmente.
Decontaminazione d’emergenza
Nel caso tu non riesca a raggiungere un sito di decontaminazione puoi eseguire una procedura preliminare per ridurre la tua esposizione alle particelle radioattive. Questa non sostituisce le procedure effettuate dagli organi preposti ma riduce comunque la concentrazione di particelle nocive.
Non prendere mezzi privati se non vuoi contaminarli. Liberati dei vestiti, riponili all’interno di un sacco nero e sigillalo con del nastro adesivo. Mi raccomando, non bruciarli!
In seguito devi cercare di rimuovere le particelle depositate sulla pelle. Lava le parti scoperte con acqua corrente tiepida. Usa sapone neutro e una spazzola morbida facendo attenzione a non fregare troppo per non causare abrasioni alla pelle. Queste abrasioni potrebbero causare un assorbimento eccessivo di sostanze. In seguito, se possibile, effettua un doccia di decontaminazione su tutto il corpo. Terminato questo processo, non dimenticare di sciacquare bocca, narici e occhi con soluzione fisiologica.
Bomba sporca e minaccia CBRN
La sigla CBRN, che sostituisce la precedente NBC (Nuclear, Biological, Chemical) utilizzata durante la Guerra Fredda in campo militare fino ad un decennio fa, indica minacce con agenti:
- chimici (Chemical): diffusione nell’ambiente di composti chimici o miscele di composti chimici nocivi per inalazione sia per assorbimento cutaneo;
- biologici (Biological): diffusione nell’ambiente di virus, batteri, funghi e tossine;
- radiologica / radioattiva (Radiological): la diffusione nell’ambiente di materiali radioattivi in grado di arrecare danni all’uomo;
- nucleari (Nuclear): dispositivi che contengono l’esplosivo nucleare.
Sono minacce come le bombe sporche e le altre armi radiologiche che hanno fatto evolvere la precedente valutazione NBC in CBRN, NBC + minaccia Radiologica/Radioattiva.
L’equipaggiamento protettivo CBRN deve essere in grado di resistere alle radiazioni che agiscono in modo diverso rispetto alle ricadute tradizionali. Per esempio, alcuni dei materiali delle maschere antigas utilizzati per contrastare questa minaccia devono essere impenetrabili, come la gomma butilica anziché il silicone (come la Mira Safety CM-6M), in modo che possa sopportare l’esposizione per periodi di tempo più lunghi senza rompersi.
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2 commenti
Credo, che lei abbia omesso (involontariamente), la parte più pericolosa di una Bomba Sporca, e cioè, dal momento che un ordigno del genere può essere confuso con un normale ordigno (almeno inizialmente), la maggior parte della gente colpita probabilmente non attuerebbe le procedure di contaminazione portando ovunque vadano, contaminanti radiologici.
Le cosa ne pensa a riguardo?
Ciao Stefano, grazie per il commento. Descrivendola come ordigno che combina al materiale radioattivo una componente esplosiva, pensavamo di aver passato implicitamente questa sua caratteristica pericolosità, ma forse non tutti i nostri lettori sono così attenti. Lo rimarcheremo nella parte dedicata al “cosa fare dopo un’esplosione” che è già stata arricchita dal contributo di altri due utenti.