Una possibile strategia per far fronte a disordini sociali o emergenze che mettono in pericolo il luogo nel quale abitualmente viviamo è quella della fuga o Bugging Out. Fuga che non deve diventare nomadismo ma spostamento pianificato verso un luogo sicuro attrezzato in precedenza. Questo rifugio prende il nome di Bug-Out Location.
Se per la Bug Out Bag la finestra temporale è di 72 ore (3 giorni), per la Bug Out Location è decisamente più lunga. Il ruolo della Bug Out Location è di fornire una sussistenza più duratura, un’esistenza meno precaria e un luogo nel quale ristabilire una routine quotidiana in attesa di riprendere la tua vita di sempre.
Nella sua organizzazione devi pensare all’acqua, al cibo, all’energia e a tutto ciò che può servire agli ospiti del rifugio per un tempo mediamente lungo. Proprio per questa motivazione, l’approccio per “costruire” e per attrezzare una Bug Out Location segue principi differenti dalle altre tattiche che abbiamo spiegato su Portale.
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Organizzare una Bug Out Location
Per la scelta del tuo luogo sicuro devi seguire due principi: l’accessibilità e il buonsenso.
La location dev’essere facilmente raggiungibile, in tempi brevi, possibilmente senza particolari mezzi, magari anche in bicicletta o a piedi.
Il buonsenso impone la localizzazione in un luogo dove non si rischiano pericoli collaterali. Se scegliamo una zona a rischio frane oppure vicino un canale che può straripare, rischi di saltare dalla padella alla brace.
I bisogni primari: acqua, cibo, riparo e igiene
Acqua, cibo, riparo e igiene. Questi quattro elementi sono ciò di cui un individuo necessita per sopravvivere.
Acqua e cibo devono essere presenti in abbondanza e opportunamente ruotati: in questo caso saper gestire le proprie scorte alimentari è di fondamentale importanza.
Usare una logica di tipo FIFO (First-in/First-out) garantisce la corretta rotazione, ottimizzando le scadenze ed evitando di sprecare generi alimentari. Abbiamo dedicato un articolo a parte sulla progettazione delle scorte dal titolo “Scorte per tutte le tasche” che ti invito ad approfondire.
Per la conservazione dell’acqua possiamo utilizzare le bottiglie che comunemente acquistiamo presso i supermercati che sono di facile reperimento e stoccaggio. Attenzione solo alla conservazione: se vengono conservate in luoghi con forte escursione termica e/o esposte alla luce del sole potremo avere delle spiacevoli sorprese una volta aperte.
In alternativa puoi far ruotare periodicamente scorte d’acqua in taniche di grandi dimensioni, ancora meglio se impilabili.
La soluzione più tattica di questo tipo è l’Aquabrick. Si tratta di un sistema composto da blocchi simili a dei mattoncini Lego che possono contenere più di 5 litri d’acqua ciascuno. Sono facilmente impilabili e si possono utilizzare anche come recipienti alimentari o per oggetti. Ti basta un solo sistema di filtraggio come questi e altri contenitori della stessa linea da impilare (senza filtro) per costruire la tua scorta in poco spazio.
In realtà, la soluzione migliore sarebbe costruire un pozzo artesiano o installare delle cisterne in plastica con alla base attacchi per poterli collegare direttamente all’impianto idro-sanitario della struttura o, più semplicemente per un facile accesso tramite rubinetto.
Il quarto elemento, ultimo ma da non trascurare in alcun modo, è l’igiene personale. Ricordiamo che un’accurata igiene evita l’insorgere di infezioni, influenze e patologie. Ne abbiamo parlato anche in “Igiene da sopravvivenza: i nostri consigli”.
Assicurati di avere sufficiente scorta di sapone (meglio di Marsiglia) e spazzolini. Non c’è bisogno di spiegare quanto un dente dolorante o cariato possa influire sulle capacità fisiche. È proprio in situazione di emergenza che bisogna prestare ancora più attenzione e cura del corpo.
Energia, medicinali e comfort
Una volta esauriti i bisogni primari puoi preparare il tuo rifugio con tutta quella serie di comfort che sicuramente fanno bene al morale. L’energia è fondamentale e in commercio esistono molteplici soluzioni che vanno da piccoli pannelli solari o impianti eolici, sino a generatori diesel.
Lo scenario migliore sarebbe quello dove si dispone di entrambi, ma purtroppo non sono soluzioni economiche. Personalmente opterei per un piccolo impianto solare con batterie per l’accumulo e l’erogazione di energia durante la notte. Predisponi anche dei sistemi di comunicazione per ricevere notizie relative all’evolversi dell’emergenza. Se la televisione può essere un lusso, una radio è economica e leggera. Infine, una buona scorta di medicinali generici sicuramente può essere d’aiuto per scongiurare o gestire eventuali incidenti o patologie.
Cosa usare per una Bug Out Location
In realtà, per costruire una Bug Out Location non servono molti soldi: si possono trovare dei prefabbricati in legno che si montano in 2 giorni, con cucina, soggiorno, camere e bagno. Certamente non tutti possono permettersi una seconda casa ma questo è il metodo, a mio parere più economico. Un’altra soluzione è quella del container, ma questo tema necessita di un approfondimento dedicato. Ti lascio con questo breve video che mostra l’assemblaggio di uno chalet in legno davvero economico.