Ci sono diversi punti interrogativi che in questi giorni si fanno largo nella mia testa mentre leggo le notizie di politica estera. Come se non bastasse già la pandemia più devastante della storia dal punto di vista economico-sociale, pare che i governanti non abbiano di meglio da fare che gettare secchi di benzina sul fuoco dei rapporti abbastanza tesi tra tutte le super potenze mondiali.
Ricapitoliamo la situazione
Dalle elezioni USA dello scorso novembre, il Presidente Joe Biden ha impostato la sua politica con dei chiari segnali di rottura con la precedente amministrazione Trump. Un cambio di passo evidente, un po' per voltare pagina su 4 anni di politiche discutibili che hanno fatto fare importanti passi indietro agli Stati Uniti, sia dal punto di vista dell'affidabilità che del prestigio.
Mia opinione personale, quando è stato eletto Biden ho tirato un sospiro di sollievo. Tuttavia, le ultime uscite sono state a dir poco infelici e - forse l'aspetto più preoccupante è questo - pare abbiano riportato in auge i bei tempi della Guerra Fredda. A cosa mi riferisco? A giusto un paio di uscite pacate, equilibrate e da perfetto capo di una superpotenza nucleare.
Il primo grande scivolone è stato l'accusa diretta nei confronti di Putin di essere un assassino (wtf?!). Lo scambio di battute è stato ridicolo, con Putin che gli risponde che "chi lo dice sa di esserlo", augurandogli in seguito tanta salute (una gufata epocale). Insomma, lo scambio si è concluso sulla falsa riga di due bambini che litigano ma che - fortunatamente - non passano ai fatti. Tra me e me, ho pensato: "meno male che Putin la prende sul ridere, altrimenti a quest'ora Fallout 4 sarebbe una brutta copia della realtà".
Una nuova Guerra Fredda
Tuttavia, Biden sta cercando di consolidare un'alleanza atlantica con l'UE che Trump aveva consapevolmente o inconsapevolmente contribuito a minare. Il problema è che questo tipo di consolidamento sta avvenendo per contrapposizione. Mi spiego: le partnership e gli accordi - almeno quelli che possiamo apprendere dai media - pare siano focalizzati a contenere le ambizioni cinesi e russe. Seppur le premesse possono essere lodevoli (Cina e Russia hanno un oggettivo problema nella garanzia delle libertà fondamentali), l'effetto è quello di destabilizzare il vecchio continente ponendolo, sia in via figurata ma soprattutto geografica, al centro dei conflitti e delle tensioni.
Oggi, infatti, il Ministro degli Esteri Lavrov ha affermato che "Gli Stati Uniti stanno cercando di affidarsi alle alleanze politico-militari della guerra fredda per cercare di distruggere l'architettura legale internazionale". Questo a fronte delle sanzioni nei confronti della Cina da parte di USA, UE, Inghilterra e Canada. Il Ministro russo ha aggiunto anche:
"Mosca sarà pronta a contatti per intensificare la cooperazione con l'Ue quando Bruxelles riterrà necessario eliminare le anomalie nelle relazioni bilaterali. "Se e quando gli europei riterranno opportuno eliminare queste anomalie nelle relazioni con il loro più grande vicino, ovviamente, saremo pronti a costruire questi rapporti basati sull'uguaglianza e la ricerca dell'equilibrio degli interessi. A Est invece abbiamo un'agenda molto intensa, che diventa ogni anno più diversificata".
Queste tensioni non fanno affatto bene all'UE che, in nome di valori oggettivamente alti e condivisibili, si trova sempre tra incudine e martello. Ciò che deve far riflettere è che da questo "martello" dipendiamo energeticamente, oltre ad essere il nostro "vicino di casa". Fare la voce grossa, con un fronte compatto come quello russo-cinese, non è una strategia efficace e potrebbe portare solo ad un'escalation di inutile e dannosa tensione.
Tutto questo mi preoccupa, sia come cittadino europeo, sia come prepper. Stiamo affrontando una pandemia (che basta e avanza). Siamo proprio bisognosi di attirare altre beghe da gestire in contemporanea? Non so, sarà che questa situazione del Covid è davvero strana ma a me pare che al posto di affrontarla come umanità, compatta e determinata a sconfiggere questo virus, abbia accentuato divari e storture che nella migliore delle ipotesi sono obsolete, inopportune e completamente tossiche.
Voi che dite? Senza farsi prendere la mano in fanta-politica, quali sono i timori (se ce ne sono) che avete a riguardo?
Alcuni link per approfondire
- https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/03/22/cremlino-no-confronto-putin-biden-usa-non-disponibili_e3e1bb05-f805-4d80-9244-a114260a82fb.html
- https://www.agi.it/estero/news/2021-03-23/russia-e-cina-contro-usa-e-ue-11887433/
- https://www.ilsole24ore.com/art/ue-anche-cina-e-russia-mirino-nuove-sanzioni-rappresaglia-pechino-ADeuDHSB
- https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2021/03/19/biden-putin-xi-jinping
Alessandro
Founder @ItalianPrepper.it
E' stato un errore tirare un sospiro di sollievo per la nomina di Biden. Non siamo prepper e quindi, per natura, pessimisti e pronti al peggio? D'altronde, se si va a vedere il passato, i democratici di guerre ne hanno iniziate diverse e non mi fiderei delle incensate che la nostra stampa fa regolarmente a quello di turno. In ogni caso, democratici e repubblicani sono comunque statunitensi e, al limite, pensano a fare gli interessi del loro paese.
In ogni caso, escluderei che possa esserci una guerra vera e propria con Russia e Cina, dato che sono tutte potenze nucleari e non vincerebbe nessuno.
Il problema è che tante risorse naturali non sono più così abbondanti come una volta e, se nessuno vuole veramente cambiare stile di vita, l'alternativa che i vari paesi in questione hanno è fare in modo che i loro vicini collassino economicamente, con riduzione drastica dei consumi. Gli Stati Uniti sono il paese che brucia più risorse, seguiti dall'Europa. India e Cina aumentano sempre più i loro consumi e la Russia, in tutto questo, si fa forte di avere ancora grosse risorse naturali (es.: gas) e cerca di barcamenarsi. Il problema che hanno gli Stati Uniti è che non possono fare la guerra commerciale alla Cina, dato che quest'ultima ha in mano la produzione di parecchie loro aziende ed ha materie prime per loro indispensabili (terre rare). La Russia è comunque una superpotenza ed ha buoni rapporti con la Cina. Certo che se l'Europa collassasse, chi ci andrebbe a guadagnare sarebbero proprio gli Stati Uniti.
Alla fine, le sanzioni contro la Russia danneggiano più noi che altri. Per noi, non intendo l'Europa ma l'Italia. In tutto questo, gli stessi paesi europei cercano di avvantaggiarsi all'interno della comunità a discapito degli altri membri. Noi, con il nostro ingenuo europeismo, stiamo subendo danni pesanti e continuiamo a vedere aziende acquistate da fondi stranieri.
Anche con il covid si è visto, da parte di parecchie nazioni, un atteggiamento che suonava come "cerchiamo di ripartire prima degli altri per averne un vantaggio economico".
Fosse per me, staremmo fuori dall'Europa, dalla nato e quant'altro, per avere una neutralità come la Svizzera e poter essere più autosufficienti possibile e commerciare liberamente per le cose che ci mancano con chiunque vogliamo. Purtroppo, siamo in ben altra situazione e il mio timore è che collasseremo economicamente. Parecchie attività hanno già chiuso ed altre chiuderanno appena possono. Fondi stranieri sono pronti a rilevare qualsiasi cosa e, nella migliore delle ipotesi, chi prima era padrone di un'attività si troverà ad esserne dipendente. Tanti altri saranno disoccupati e la violenza e il crimine aumenteranno. Anche chi oggi è un dipendente pubblico non deve sentirsi al sicuro. Attività che chiudono vogliono dire tasse in meno e quindi meno soldi per sostenere l'infrastruttura pubblica.