Coronavirus: cosa ci aspetta dopo la quarantena?

ragazza di spalle che guarda fuori dalla finestra

Confinati da più di quaranta giorni nelle nostre case, siamo in tanti a chiederci quanto ancora durerà questa situazione di anormalità.
Nel susseguirsi di #iorestoacasa alternati a #restateacasa, è facile finire a pensare al day after quarantena da coronavirus. Potremo tornare alla vita che abbiamo messo in stand-by a fine febbraio? Dovremo imparare a vivere con mascherine sul volto e gel igienizzante in tasca? E il lavoro, ci sarà ancora? Le scuole e le università riprenderanno mai o l’insegnamento online diventerà lo standard? Queste sono solo una piccola parte delle domande che, in questo tempo, pervadono la nostra mente.

Adottiamo una mentalità da prepper e inquadriamo i possibili problemi che potremmo trovarci ad affrontare dopo la quarantena.

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Economia e lavoro

Gli economisti concordano che l’attuale pandemia avrà effetti sul sistema economico mondiale pari, se non più gravi, a quelli causati dalla Grande Depressione del ’29. Pochi giorni fa il Fondo Monetario Internazionale ha dichiarato che il 2020 sarà segnato da una recessione globale (-3% Pil mondiale). L’Italia sarà il quinto Paese più colpito al mondo in termini di riduzione del Pil (-9,1%), dopo Grecia (-10%), Libano (-12%), Venezuela (-15%) e Macao (-29,6%).

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro stima che, a causa della pandemia, saranno circa 25 milioni le persone che perderanno la propria occupazione. Le misure di distanziamento sociale porteranno ad una forte contrazione della domanda, soprattutto nei settori della musica, della ristorazione o dei trasporti.
In Italia, con il decreto del 13 marzo più di 3 milioni di lavoratori sono stati costretti a restare a casa. Le imprese hanno dovuto pensare a nuove modalità di lavoro a distanza per non sospendere del tutto le loro attività.

Tuttavia, spesso non ci fermiamo a riflettere su un aspetto. Anche se le persone torneranno ad uscire di casa e i negozi a riaprire, le misure di distanziamento da adottare nelle attività commerciali potrebbero rendere anti-economiche molte riaperture. Immaginiamo un ristorante con tre dipendenti: con la metà dei coperti rispetto alla situazione pre-covid, le spese, le tasse e le utenze rimarranno gli stessi e sarà facile andare rapidamente in perdita o, ancora peggio, chiudere i battenti.

Mentre sei a casa, inizia a pensare ad un possibile piano B: se sei un prepper, il tuo mindset dovrebbe essere già quello giusto. C’è qualcosa in cui sei bravo e che potresti offrire via remoto? Il tuo lavoro potrebbe essere in parte digitalizzato o trasformato per adattarsi alla nuova situazione? Sei in grado di utilizzare bene gli strumenti digitali? Questo potrebbe essere un buon momento per approfondire e trovare nuove opportunità.
Di quante entrate devi disporre per coprire le tue spese fisse prima di intaccare i risparmi? Conosci esattamente le tue spese fisse? In molti non ci riflettono a sufficienza: per questo presto dedicheremo un articolo alla sopravvivenza economica.

Agricoltura

Con la pandemia tanti dei braccianti stranieri che lavorano nei campi agricoli sono tornati nel proprio paese d’origine. Quelli italiani, invece, sono stati messi in quarantena come il resto della popolazione.

Ora il settore agricolo si trova con una carenza di 200 mila lavoratori, con il conseguente rischio che il 40% di frutta e verdura non possa essere raccolto e quindi marcire nei campi. Non sarebbe un bene, perché rischiamo che si verifichi una mancanza di approvvigionamenti alimentari su tutto il territorio nazionale, andando ad aggravare una situazione già di per sé critica per via del virus.

Se sei a casa per via della quarantena e, magari, hai la fortuna di avere un piccolo appezzamento di terreno vicino casa, potresti pensare di usare un po’ del tuo tempo per creare un tuo piccolo orto. In questo modo avresti sempre a disposizione della verdura e non dipenderesti esclusivamente dalla grande distribuzione, soprattutto in situazioni di crisi dove reperire il cibo potrebbe essere complicato.
Leggi anche: “Coltivare l’orto: trend della quarantena“, “Coltivare l’orto sul balcone

Istruzione

Anche il mondo dell’istruzione non è stato risparmiato dai cambiamenti imposti dalla quarantena. Al momento, in Italia, gli studenti rimasti a casa sono più di 10 milioni. Più di 1 milione, invece, sono i professori che devono occuparsi, ogni giorno, di portare avanti l’insegnamento attraverso internet.

A questo punto dell’anno scolastico e accademico, si pianifica il ritorno sui banchi di scuola e nelle aule universitarie a settembre. Questo, però, dipenderà anche dal decorso della pandemia. Se è vero che alterneremo momenti di libertà a momenti di quarantena fino a quando non verrà trovato un vaccino, allora bisogna pensare in anticipo alle problematiche legate all’insegnamento online.

L’Italia occupa uno degli ultimi posti nell’Indice di Digitalizzazione dell’Economia e della Società (DESI). Quasi un milione degli studenti tra i 6 e i 17 anni non possiede un dispositivo per poter accedere alle lezioni online. In più, metà degli studenti che ne posseggono uno, devono condividerlo con gli altri membri della famiglia. Magari un genitore che deve lavorare da remoto o un altro fratello che deve seguire le proprie lezioni.

Se la situazione dovesse restare così anche dopo la pausa estiva, sarebbe opportuno per chi di dovere pensare ad un modo per rendere accessibile a tutti gli studenti la didattica online. Si può evitare così che si creino studenti di “serie A” e studenti di “serie B”.

Nel caso non dovessi avere a disposizione un dispositivo o in famiglia siete tanti e dovete usarne uno a turno, sul web ci sono molte soluzioni a basso prezzo ma comunque idonee per lo smartworking o per far seguire le lezioni online ai tuoi figli. Un esempio è il Raspberry: un piccolo dispositivo che, se collegato ad uno schermo come un semplice tv, ti permette di avere a disposizione un computer a tutti gli effetti, con una spesa minima inferiore ai 100€:

come prepararsi al prossimo lockdown quarantena covid

Quotidianità e mascherine

Possiamo dire che gel igienizzanti e mascherine sono stati tra i protagonisti di questa emergenza. Con buone probabilità, continueranno a far parte della nostra quotidianità anche dopo la quarantena. Gli esperti sostengono che l’uso delle mascherine nei luoghi pubblici sarà indispensabile per evitare che si possano generare altri focolai di coronavirus e che possa verificarsi una seconda pandemia.

Qui il problema non è tanto il dover andare a fare la spesa o una passeggiata al parco con addosso una mascherina ma, piuttosto, che sia ancora abbastanza difficile trovarle o, comunque, reperirle a prezzi contenuti.
Ecco quindi che l’acquisto di mascherine diventerà una voce di spesa piuttosto rilevante all’interno dei budget dei nuclei familiari: come riportato da Il Sole 24 Ore, ipotizzando l’acquisto di mascherine chirurgiche (mono uso) che hanno un costo di circa 1,5€-2€ ciascuna, una famiglia di 4 persone dovrà sostenere una spesa di circa 200€ al mese per proteggersi. (Purtroppo perché da utilizzare anche quando non strettamente necessario, come in passeggiate isolate, ma obbligatorio per legge fino a nuove disposizioni.)
A questa somma vanno poi aggiunti gli eventuali acquisti di gel disinfettante e guanti usa e getta.

Una spesa non del tutto indifferente, considerando anche che molte persone si ritroveranno in serie difficoltà economiche.

Ci sono delle soluzioni però. Potresti pensare ad acquistare delle mascherine lavabili, così da poterle usare qualche volta in più rispetto a quelle monouso (costano sui 15€ e il numero massimo di volte che possono essere lavate dovrebbe essere indicato dal produttore). In alternativa, in un altro articolo abbiamo parlato della possibilità di disinfettare le mascherine monouso per essere riusate un paio di volte in più, anche se è un procedimento la cui efficacia non è stata comprovata.

Contagi di ritorno

Un problema che dovremo sicuramente prepararci ad affrontare è quello dei contagi di ritorno. La pazienza della gente è agli sgoccioli e l’economia deve ripartire per evitare delle conseguenze catastrofiche per il nostro paese.

Per questo, il governo si sta preparando per iniziare la “fase 2”, ovvero togliere alcune restrizioni e permettere alle persone di andare in giro rispettando però delle regole importantissime: indossare guanti e mascherina, stare a minimo 1 metro di distanza dagli altri ed evitare assembramenti. Seguire queste indicazioni è l’unico modo per evitare scoppino altri focolai in futuro.

Per quanto possiamo essere diligenti, dobbiamo essere anche onesti: è improbabile che più di 60 milioni di persone seguiranno queste regole alla lettera. In molti sostengono che con buone probabilità, tra qualche mese (probabilmente in autunno), potremmo essere costretti a stare di nuovo a casa per via di nuovi focolai del virus. Magari non più a livello nazionale ma solo alcune zone.

In questo caso, il consiglio che possiamo darti è… segui le regole il più possibile! Se ognuno fa la propria parte, la quarantena che stiamo vivendo potrebbe anche essere l’ultima.

Vita sociale

Con ogni probabilità il futuro che ci eravamo immaginati non potrà più avverarsi e tutto sarà più incerto. I programmi che avevamo nel cassetto e che speravamo di realizzare quest’anno (per esempio feste, matrimoni, viaggi, etc.) dovranno essere rimandati a data da destinarsi.

Il nostro stile di vita cambierà in maniera radicale. Dovremo evitare il più possibile tutti quei luoghi che fino a un mese fa erano la nostra quotidianità ma che ora sono potenzialmente pericolosi: metropolitane, mezzi pubblici, bar, ristoranti, le palestre. Dovremo ripensare completamente alla nostra routine. Abituarci a fare la fila per entrare in un negozio, in farmacia o al centro commerciale.

Dovremo imparare momentaneamente a convivere con il fatto che non ci sarà una data certa in cui potremo tornare a vedere un concerto, prendere un aereo per vedere proprio quella capitale che tanto sogniamo oppure organizzare una mangiata al ristorante con il nostro amato gruppo di amici.

Non per questa ragione, però, dovresti smettere di fare programmi per il futuro. Se, ad esempio, avevi intenzione di organizzare dei viaggi a breve, fallo lo stesso ma senza stabilire una data. Organizzare un itinerario sicuramente ti terrà occupato un po’ di tempo durante questi giorni di quarantena e, appena si potrà tornare a viaggiare in sicurezza, sarà già tutto pronto e non dovrai fare altro che acquistare il volo e prenotare l’albergo. In alternativa, usa il tempo che passerai in casa per approfondire le tue conoscenze in qualche ambito che ti interessa o seguire qualche corso imparando qualcosa che potresti anche spendere nel mondo del lavoro.

Dobbiamo comunque imparare a convivere con quella che prende il nome di “economia rinchiusa” o “economia del confinamento” in cui dovremo acquistare o fare le cose on demand. Non sarà facile, ma sarà necessario affinché si possa tornare ben presto alla normalità che abbiamo dovuto lasciare all’inizio di quest’anno.

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