Disastro nucleare: come creare un kit di protezione

kit protezione disastro nucleare

Se sei un buon prepper, sicuramente ti sarai preparato ad affrontare ogni tipo di situazione che può generarti problemi: interruzione dei servizi essenziali, collasso della GDO, rivolte sociali, disastri naturali e così via.

Un disastro nucleare, però, è una questione del tutto differente. Non appena la variabile nucleare si intromette all’interno dell’evento SHTF, la tua solita strategia di preparazione potrebbe essere insufficiente a salvarti.

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Perché lo scenario nucleare è così complesso da gestire?

Ciò che rende la sopravvivenza post-nucleare così complicata è che la tua priorità resta sempre quella di occuparti dei problemi quotidiani come la sicurezza, l’acqua e il cibo. Tuttavia, accanto a questi si aggiunge l’obbligo di non trascurare il pericolo nucleare.

Il grosso problema con le radiazioni nucleari è che non possono essere percepite dai nostri sensi e i suoi effetti sono cumulativi. Questo vuol dire che una piccola dose di radiazioni può essere abbastanza innocua da sola, ma l’esposizione continua a piccole dosi può risultare anche letale. Ogni esposizione alle radiazioni provoca danni alle cellule del tuo corpo che riusciranno a riprendersi solo in parte. Se non passa un po’ di tempo tra un’esposizione e l’altra, potresti ritrovarti gravemente ammalato. Ciò significa che è importante fare tutto il possibile per ridurre al minimo l’esposizione.

Quindi, per sopravvivere a un’emergenza nucleare sono necessarie alcune aggiunte fondamentali al tuo solito equipaggiamento di emergenza. Con i tool giusti sarai in grado di evitare aree altamente radioattive, vedere a quante radiazioni sei stato esposto, proteggerti da un’ulteriore esposizione e ripulirti da un’eventuale contaminazione. Ecco la nostra lista dei must-have per sopravvivere ad un disastro nucleare.

#1 Contatore Geiger

Parliamo del classico rilevatore di radiazioni. Un contatore Geiger misura l’effetto ionizzante di particelle e onde, quindi indica qual è l’attuale livello di radiazione. Di solito lo mostra su un quadrante dando anche un avviso acustico, normalmente un clic che accelera all’aumentare dei livelli di radiazione.

Usare un contatore Geiger è fondamentale per capire se ti stai avvicinando ad un’area con elevati livelli di radiazioni. Se sei in un rifugio, accendilo regolarmente per misurare se i livelli di radiazioni stanno aumentando. Se così fosse, usa il contatore per cercare da dove provengono.

I tradizionali contatori Geiger hanno un’unità di misurazione e una di visualizzazione separate, collegate da un cavo. Questi sono usati spesso nelle centrali nucleari e dalle squadre di pronto intervento. Il problema è che sono ingombranti e costosi.
Per un uso personale un’unità portatile è più facile da trasportare e più economica: ad oggi puoi acquistarne uno valido con poco più di 100€, come questo di GQ.

#2 Dosimetro

Un contatore Geiger misura l’attuale livello di radiazione nell’ambiente: un dosimetro, invece, misura la dose di radiazioni assorbita.
Oggi sono disponibili versioni elettroniche, spesso all’interno degli stessi dispositivi geiger, ma probabilmente meno attendibili dei dosimetri “puri”.
L’opzione più affidabile per uso civile resta ancora il dosimetro a badge con strisce di pellicola sensibile alle radiazioni. Ogni striscia è calibrata per diventare scura a una certa dose totale, così da poter facilmente tenere traccia della quantità di radiazioni a cui ti sei esposto a seguito del disastro nucleare.

#3 Compresse di ioduro di potassio

La parte peggiore di un disastro nucleare è la ricaduta radioattiva (o fallout nucleare) ovvero il materiale coinvolto nell’esplosione, reso radiattivo e disperso nell’aria che ricade sul terreno sottoforma di polvere e cenere altamente letale. Non c’è solo plutonio ma contiene diverse sostanze radioattive tra cui una delle più pericolose per l’uomo: lo iodio 131. Questo tende a “depositarsi” nella tiroide continuando ad emettere radiazioni nel lungo periodo estremamente dannose per il corpo.

La soluzione è pre-dosare la tiroide con iodio innocuo e non radioattivo, sempre se ci possiamo aspettare un disastro, oppure assumerlo appena dopo l’esplosione. Poiché la ghiandola ha una capacità limitata, quando raccoglie tutto lo iodio che può contenere, non assorbirà più il radioattivo iodio 131.
Quello di cui hai bisogno è una scorta di compresse di ioduro di potassio. Si possono acquistare in farmacia.

Le compresse sono completamente sicure per chiunque non sia specificamente allergico agli ioduri. Le dosi da assumere variano in base all’età:

  • Neonati con meno di 1 mese: la dose d’assunzione raccomandata è di 16 mg;
  • Bambini fino ai 3 anni: è raccomandata una dose di 32 mg;
  • Bambini e ragazzi tra i 3 e i 18 anni: sono i soggetti maggiormente a rischio di sviluppo del tumore alla tiroide a seguito di esposizione allo iodio 131. Per loro, la dose d’assunzione di ioduro di potassio deve essere pari a 65 mg;
  • Adulti: è consigliata l’assunzione di 130 mg di ioduro di potassio. Le donne in gravidanza devono prestare particolare attenzione in quanto il feto è altamente sensibile alle radiazioni. Anche loro, così come le donne in allattamento, devono assumere il prima possibile la stessa dose raccomandata per gli adulti.

#4 Integratori alimentari

Oltre alle compresse di iodio, ci sono altri integratori alimentari che possono aiutare a contrastare gli effetti delle radiazioni. Nessuno di questi è efficace quanto gli ioduri, ma vale comunque la pena citarli. Come si dice: “piuttosto che niente è meglio piuttosto”.

a. Carbone attivo

Come integratore alimentare può intrappolare le sostanze radioattive nel tuo corpo e aiutare ad eliminarle prima che vengano assorbite nei tuoi organi. Vedi carbone attivo su Amazon.

b. Supplementi di calcio

Forme radioattive di calcio possono trovarsi all’interno del fallout radioattivo. L’assunzione di integratori di calcio può aiutare a impedire che quello radioattivo venga assorbito da denti e ossa. Il calcio può anche bloccare lo stronzio-90, un elemento molto pericoloso all’interno della ricaduta radioattiva.

c. Vitamina E

Si tratta di un agente chelante: si lega ad altre sostanze chimiche e aiuta il corpo a rimuoverle. Una terapia chelante aiuta il tuo corpo a sbarazzarsi dei metalli pesanti molto più velocemente e, come puoi immaginare, all’interno del fallout nucleare sono presenti anche metalli pesanti radioattivi.

#5 Filtri per l’acqua

Dopo un disastro nucleare l’unica acqua su cui puoi fare affidamento è quella che hai già immagazzinato nelle tue scorte d’emergenza. Il fallout contaminerà rapidamente laghi e fiumi e non ci vorrà molto prima che contamini anche le acque del sistema idrico della tua città. Il problema però è che le tue scorte d’acqua non sono infinite.

Bollire l’acqua contaminata non aiuta. Le componenti radioattive del fallout non sono come batteri o virus che possono essere distrutti dal calore. Si tratta di un problema chimico. Fortunatamente ci sono modi per rimuovere la maggior parte delle sostanze radioattive dentro l’acqua.

Le più pericolose sono le particelle sospese nell’acqua. Un filtro standard le eliminerà. Devi stare attento però, perché le particelle radioattive si accumuleranno nel filtro. Cambia i filtri ogni 30 litri filtrati e seppelliscili o, se sei in un rifugio, gettali fuori. Finché devi rimuovere le particelle in superficie, puoi utilizzare una semplice caraffa filtrante o filtri fatti in casa.

Sfortunatamente, alcuni isotopi radioattivi si dissolveranno in acqua e un filtro standard non servirà a niente. Un filtro a carbone attivo, invece, sarà più efficace. Una grande percentuale delle sostanze chimiche disciolte sarà catturata nei suoi pori. Non sarà efficace al 100%, ma è comunque un grande aiuto.

#6 Maschere antigas

Il pericolo più grande della ricaduta radioattiva sono le particelle e polveri radioattive disperse nell’aria. Tali polveri possono essere inalate ed entra nei tuoi polmoni bombardandoli di radiazioni.

L’uso di una maschera antigas unita ad un filtro CBRN adatto può evitarlo.

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Per approfondire, potrebbe interessarti leggere anche “Maschera antigas CBRN: guida alla scelta” e Maschere antigas: cosa acquistare su Amazon

#7 Indumenti protettivi

Il fallout radioattivo è pericoloso anche per la cute. Per questo sarebbe meglio indossassi qualcosa che non lasci lembi di pelle scoperti sui quali può depositarsi la polvere radioattiva. Ancora una volta, una tuta NBC è perfetta: prendi la tuta britannica Mark IV se puoi, con l’attuale tuta US MOPP come seconda scelta.

(Leggi anche Tuta hazmat: cos’è e come funziona)

Se non riesci a procurarti una tuta NBC, niente panico. Qualsiasi indumento impermeabile ti aiuterà a togliere la polvere radioattiva che rimarrebbe intrappolata nei normali vestiti. I poncho antipioggia usa e getta sono fantastici: sono piccoli, leggeri ed economici abbastanza da poterne acquistare a dozzine, indossane uno ogni volta che devi uscire durante la pioggia, poi non appena torni al tuo rifugio, buttalo via.

Gli stivali di gomma, inoltre, non raccolgono tante polveri quanto le scarpe normali e sono più facili da pulire. Se è necessario, puoi avvolgere le calzature in sacchetti di plastica per tenere lontana la polvere. Invece i guanti di gomma isoleranno le tue mani.

#7 Igiene personale

Se sei stato esposto al fallout radioattivo a seguito di un disastro nucleare e hai la possibilità di fare una doccia, falla! Non strofinarti, perché questo può far penetrare la polvere radioattiva nella pelle. Lascia che l’acqua la lavi via. Altrimenti, passa delicatamente tutta la pelle esposta con una salvietta. Le normali salviettine umidificate vanno bene.

#8 Kit di riparazione

Un rifugio ben costruito ti proteggerà dalle ricadute, ma cosa succede se viene danneggiato da un’esplosione nucleare o il sistema di ventilazione si guasta? Nel caso ci fossero infiltrazioni radioattive in casa o nella tua bug out location, devi assolutamente riparare il danno.

Ciò significa disporre di attrezzi base per eseguire le riparazioni. Il minimo necessario è un foglio di plastica pesante e del nastro adesivo. Aggiungi anche dei sacchi di sabbia. Se il tuo contatore Geiger mostra che le radiazioni passano attraverso un muro, puoi aggiungere un po’ di spessore con dei sacchi di sabbia. Questo significa passare un po’ di tempo fuori, ma è meglio farlo piuttosto che essere costantemente esposti anche stando chiusi dentro.

Se il tuo rifugio ha un sistema di filtrazione HEPA, assicurati di avere uno stock di filtri di ricambio. Questi possono essere bloccati da polvere pesante o danneggiati da un’esplosione, quindi è necessario sostituirli. Assicurati anche di avere un alimentatore affidabile che non sarà influenzato da impulsi elettromagnetici.

(Leggi anche “Dove nasconderti in caso di esplosione nucleare“)

In conclusione

Dopo la deflagrazione, il fallout radioattivo è forse il pericolo più grave generato da un disastro nucleare e, in generale, lo scenario radioattivo è il più difficilmente standardizzabile nel prepping poiché molto dipende dal tipo di bomba rilasciata, dalla distanza in cui ti troverai nel momento dell’esplosione e dal tempo che avrai a disposizione per allontanarti prima del fallout.

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