Bitcoin, Ethereum, Litecoin, Ripple, Monero, Dash sono solo alcune delle crypto valute più famose presenti sul mercato. Nonostante nascano per un fine nobile, condivisibile, con una tecnologia davvero potente e dalle applicazioni infinite, l’hype e il business che ruotano intorno a queste crypto dovrebbero farti fiutare la pericolosità dello strumento.
Approcciare le crypto sull’onda emotiva dei valori stratosferici che si sentono in TV o sulle piattaforma digitali, è il modo perfetto per perdere i tuoi soldi.
Lasciami spiegare perché investire oggi in cryptovalute è pericoloso e perché se sei un prepper dovresti starne alla larga.
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Il Valore di Rischio
Durante le lezioni di economia all’università, uno dei primi concetti che spiegano nel corso di Finanza è come calcolare il rischio di uno strumento finanziario. Per calcolarlo entrano in gioco diverse variabili per definire il VaR (Value at Risk) ovvero il valore di rischio, una stima qualitativa della perdita potenziale di un investimento in un certo orizzonte temporale.
Questo indicatore è influenzato da un’altra variabile che si chiama “volatilità” e rappresenta la variazione percentuale del prezzo di uno strumento finanziario nel corso del tempo. Semplificando abbondantemente, chi investe prende in considerazione proprio questo indicatore per individuare in strumenti finanziari sufficientemente stabili nel tempo per poter fare delle previsioni e garantire un margine di crescita e/o profitto.
Tralasciando l’approfondimento finanziario, il concetto alla base di un generico investimento è che se acquisto qualcosa, questo nel corso del tempo deve mantenere integro il proprio valore, se non addirittura aumentarlo. Tuttavia, nessuno è in grado di predire il futuro quindi questa semplice affermazione non solo è contro-intuitiva (le cose nel tempo si consumano) ma è proprio difficile da certificare perché viviamo in un sistema dinamico.
Le crypto sono un salto nel buio
Se con gli attuali strumenti a nostra disposizione creati grazie a decenni di studi, paper, formule, modelli, ecc, in un sistema regolamentato (quindi con delle razionalità), non siamo in grado di prevedere con certezza l’andamento del mercato in un tempo futuro, come potremmo pensare di governare un sistema diffuso, non regolamentato ed estremamente giovane come quello delle crypto?
La verità, a mio avviso, è che le crypto sono pericolosissime: per il risparmiatore medio sono una scommessa alla stregua del gratta-e-vinci. L’investitore comune non conosce a fondo il meccanismo di funzionamento delle cryptovalute, men che meno perché queste hanno valore. Eppure non esita a spendere magari i risparmi di una vita – ad oggi un Bitcoin è quotato 38.000€ dopo aver toccato i 47.000€ – per aggiudicarsi un bit, ingolosito dal facile profitto.
Ciò nonostante, è fondamentale per la propria incolumità e quella dei nostri cari, essere coscienti che investire in crypto è un salto nel buio. È un sistema opaco, senza controllo, senza regole e fin troppo libero. Il caso emblematico è quello di Elon Musk che con un paio di tweet e qualche MEME ha fatto schizzare in alto il valore di DogeCoin. Questo tipo di attività, nel nostro sistema si chiama aggiotaggio ed è un reato. Infatti, anche la SEC pare abbia deciso di indagare su questo evento.

Il concetto di valore
È importante capire che il valore è una stima molto soggettiva: vale più un’oncia d’oro o il nuovo iPhone? Vale più un chilogrammo di caviale o una dispensa piena di generi alimentari?
Il valore che assegnamo a oggetti e risorse dipende dalla nostra necessità e dall’attribuzione sociale indotta: tutti sappiamo che l’oro è un metallo prezioso, che è un bene rifugio e che se te lo regalano devi essere molto grato. Se però cambiamo contesto sociale, scenario, bisogni e ambiente, quell’oro potrebbe non essere più così di valore.
Sono diverse le testimonianze a supporto di ciò e sono diametralmente opposte: la prima è la svalutazione del marco tedesco del 1923. L’inflazione era talmente elevata che i bambini giocavano con le mazzette di contante, il cui valore era talmente basso che costava quasi più produrlo che usarlo. I cittadini pagavano letteralmente delle carrette di marchi per un chilogrammo di pane. In quell’occasione, il denaro contante non aveva più valore, eppure sopra era stampato il medesimo importo dell’anno prima.

Altro esempio, opposto, fu la fine del Gold Exchange Standard statunitense (1977). In quella data, la convertibilità a vista tra dollaro e oro fu abolita, decretando la fine del sistema aureo. Sistema aureo che copriva il valore corrispettivo di quei pezzi di carta verdi che tutt’ora chiamiamo dollari. Eppure, non vi furono sommosse, non vi furono tensioni. Tutto rimase invariato perché, nonostante fossero solo pezzi di carta, le persone vi attribuivano un valore socialmente riconosciuto.
Cosa determina il valore di una crypto valuta?
Il valore delle criptovalute è dato da un meccanismo economico semplice e basilare: domanda-offerta. Alcune sono legate anche a fattori reali o esogeni (ad esempio BUSD, una crypto legata al valore del dollaro), tuttavia di base il prezzo lo fa il mercato.
Prendendo ad esempio il Bitcoin, la sua domanda è di tipo inelastico. Ciò significa che non risente della variazione delle domanda: se per puro caso, in questo momento tutto il mondo smettesse di acquistare Bitcoin, il prezzo non varierebbe.
Al contrario, la domanda è assolutamente elastica ed è il principale elemento di influenza del prezzo. Sappiamo sin d’ora che la quantità di Bitcoin è fissata e non se ne potranno creare di nuovi. L’algoritmo di estrazione di queste criptovalute determina che 21 milioni saranno le “fantamonete” massime disponibili sul mercato.
E il vero problema sta proprio in questa definizione: il sistema non è modificabile. Anche se un sistema immune alle influenze esterne può sembrare un vantaggio, questo deve fare a meno di correttivi, aggiustamenti e soluzioni alle modificazioni dello scenario che, nel nostro sistema è rappresentato dalla politica monetaria delle Banche Centrali. Non sappiamo dove potrà arrivare il Bitcoin ma – applicando i modelli matematici in ambito finanziario – possiamo intuire che sarà una bolla. E quando le bolle scoppiano, i danni sono notevoli e su scala globale.
Fino a qualche giorno fa (20 febbraio 2021), il Bitcoin aveva raggiunto il valore di un chilogrammo d’oro, crollando poco dopo e perdendo più di 10.000€ di valore in pochi giorni.
Il concetto di prepping è opposto alle crypto
Come ben saprai, e se ti trovi su questo sito è perché ne condividi la filosofia, prepping significa preparazione e quella finanziaria non è da escludere. Abbiamo già trattato l’argomento della preparazione finanziaria, le cui fondamenta sono il risparmio, la parsimonia, la programmazione e la gestione oculata delle proprie risorse.
Questi elementi sono in netto contrasto con l’investimento in strumenti ad alta volatilità, euforici e imprevedibili come le cryptovalute. Investire i propri risparmi in questi asset, sfruttando la crescita esponenziale di questo periodo per vedere magicamente lievitati le proprie finanze, è estremamente pericoloso e per nulla prudente.
Ora, sia ben chiaro: non sto affermando che non si deve investire in crypto. Non le sto demonizzando e, anzi, reputo che siano uno strumento molto potente. Ciò nonostante, allo stato attuale dell’arte, bisogna essere prudenti ed evitare di farsi prendere dall’euforia onde evitare di perdere i risparmi di una vita.
Una corretta formazione circa gli strumenti e le meccaniche di prezzo, oltre ad una valutazione sia della valuta che del momento nel quale si decide di acquistare, ti possono evitare spiacevoli esperienze. Soprattutto nell’ipotesi che operazioni vadano a buon fine.
Nel nostro sistema economico ancora si fatica a stabilire quale tassazione applicare e come gestire legalmente i proventi dalle criptovalute. Nonostante esistano delle circolari in merito, a livello legislativo non esistono riferimenti specifici a questo genere di strumenti. Pertanto, il loro incasso – se gestito non correttamente – potrebbe causarti molte più spese che introiti.
Insomma, se vuoi investire, sei libero di farlo ma con i piedi ben saldi a terra e ben consapevole dei rischi che puoi correre. In alternativa, acquistare un pezzo di terra potrebbe essere un investimento assai più proficuo per il tuo futuro!
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4 commenti
Tutto condivisibile. Usando la testa si può fare tutto. Domanda, ma la borsa (che a mio avviso è la cosa più folle che la mente dell’essere umano abbia mai partorito) non funziona allo stesso modo? (semplifico il concetto) Putin starnutisce, il dollaro va su, certe azioni vanno giù, altre su e via così. Cosa c’è di sensato anche in una cosa accettata da sempre?
Ciao Mauro, il discorso è complesso ma, in linea di massima, in borsa il funzionamento è regolato è regolamentato. C’è sicuramente una componente emozionale e visto che i funzionamenti sono noti, se Putin starnutisce sei in grado di stimare gli effetti e le ripercussioni. In ogni caso, anche se le fluttuazioni sono forti, queste sono comunque ammesse entro un certo limite che se superato implica l’intervento di organismi di controllo, evitando meccanismi distorsivi. Ed è proprio la regolamentazione che garantisce una certa sicurezza o comunque un campo nel quale muoversi. Regole che se infrante comportano illeciti perseguibili e punibili. Mettiamola così: la borsa è come il rugby: il campo è delimitato, con regole precise, un arbitro e dove vincono i più forti.
Nel mondo delle cripto invece, non ci sono campi, regole e soprattutto arbitri. Chi vince non sempre è il più bravo ma va molto a sentimento proprio perché non ci sono barriere all’ingresso. È quasi gioco d’azzardo. Tra l’altro anche Gates e lo stesso Musk stanno smorzando questa corsa al cripto-trading che sta portando sul lastrico molte persone.
Alessandro si vede che non hai studiato a fondo il potenziale di btc e di alcune crypto. Ti consiglio una formazione prima di scrivere un articolo del genere.
(l attuale sistema finanziario é molto piú manipolato del marcato crypto)
Ciao Gio,
ti consiglio di leggere meglio l’articolo perché mi pare abbastanza chiaro il punto: non sto dicendo che btc e le crypto siano il male (anche se ad oggi non si conosce ancora la vera identità del creatore e alcuni meccanismi sono opachi). Dico e affermo con chiarezza che l’estrema libertà di accesso a questo genere di investimento è molto pericoloso per il risparmiatore medio che, non conoscendo le dinamiche delle crypto si fa ingolosire da fluttuazioni sin ora mai viste prima, rischiando di perdere i risparmi di una vita. Perché è questo che la gente fa: investe i risparmi di una vita. Nell’ultimo anno, BTC è aumentato del 500%. Se avessi comprato 1 btc un anno fa (8000€) un paio di settimane fa l’avrei rivenduto a (48000€). Sono progressioni inimmaginabili. Ma allo stato attuale, questo è puro gioco d’azzardo.
Nonostante il sistema finanziario possa essere manipolabile (non mi pagano per promuovere servizi finanziari tradizionali, quindi non ho interessi ne evidenti, ne occulti), l’accesso è regolamentato e intermediato per il piccolo risparmiatore. Ciò ne scongiura o quantomeno ne disincentiva un accesso sull’onda dell’emotività. Certo, se inizi a fare trading in autonomia hai gli stessi problemi. Un sistema non è migliore dell’altro. È chiaro ed evidente.
Qui il punto centrale, ricordo, è il punto di vista del prepper. Se nel prepping si mettono in campo strategie per ridurre drasticamente le probabilità di ritrovarsi impreparati o sprovvisti di risorse, cercando di minimizzare il rischio di uno scenario, non vedo come investire (forse meglio speculare o giocare) in crypto, possa ridurre questo rischio.
Sottolineo, a scanso di equivoci, che non sto demonizzando le crypto: tuttavia, se analizzate dagli occhi di un prepper, non sono lo strumento ideale per una preparazione economico-finanziaria efficace.
Questa è la mia opinione. Potrà cambiare in futuro? Assolutamente si, ma allo stato dell’arte, non vedo come investire in un asset che mi perde il 10% nell’arco di qualche minuto a causa di qualche MEME possa garantirmi una sicurezza e serenità finanziaria.
Notazione sulla forma: il commento – così com’è stato formulato – mi pare un po’ fine a se stesso, di critica gratuita e con un filo di arroganza. Questo è un luogo nel quale cerchiamo sempre di stimolare il confronto. Le obiezioni e i punti di vista differenti sono sempre ben accetti (anzi arricchiscono il dibattito), a patto che si argomenti con educazione, senza pregiudizi e nel rispetto verso il prossimo. Probabilmente è stata una semplice svista e il tuo commento è stato postato solo di fretta. Sicuramente la tua risposta sarà più completa e argomentata in maniera impeccabile 😉