Le fascette possono sembrare uno di quegli oggetti banali, ma in realtà sono un’invenzione sensazionale.
Realizzate a fine anni ’50, hanno svariati usi e sono assimilabili come versatilità al nastro adesivo. Ne esistono di diverse misure, formati e colori ma tutte sono famose per le loro eccezionali caratteristiche di tenuta nonostante le ridotte dimensioni. Costano poco (un pacco da 300 pezzi su Amazon costa circa 10€) ed è sempre buona norma averne qualcuna con sé.
Ecco alcuni usi pratici di questi piccoli oggetti di plastica.
(Vuoi ricevere gli articoli di Portale Sopravvivenza in anteprima sul tuo smartphone? Iscriviti al nostro canale Telegram)
Fascette: 8 usi
Parlando di sopravvivenza, gli svariati usi (in rapporto al peso) dovrebbero spingere ognuno di noi a inserirle nel proprio zaino o nella propria bug-out bag.
Ecco alcuni semplici usi per le fascette:
1. Cinghie di compressione: grazie alle quali possiamo comprimere eventuali oggetti da inserire nello zaino, aumentando lo spazio a nostra disposizione;
2. Trapping: grazie alle fascette possiamo costruire delle trappole improvvisate per procacciare il cibo o come sistemi difensivi;
3. Manette rapide: le forze dell’ordine USA hanno iniziato ad impiegarle già da tempo;
4. Costruzione di rifugi: le fascette sostituiscono i cordini nel fissaggio della struttura del tuo rifugio e sono estremamente resistenti;
5. Riparazione di spallacci o della tenda: l’elevata resistenza alla trazione permette di riparare agevolmente uno spallaccio scucito o uno strappo nella vostra tenda;
6. Riparazione abbigliamento: non solo gli spallacci del vostro zaino, bensì con le fascette potete riparare cerniere rotte, potete improvvisare delle cinture o i lacci delle vostre scarpe;
7. Fissaggio allo zaino: unendo più fascette potrete fissare gli elementi più ingombranti all’esterno del vostro zaino;
8. Tourniquet: un laccio emostatico di emergenza. Nel caso vi feriste potrete ridurre l’emorragia stringendo una fascetta sull’arto ferito, (mi raccomando, sempre sopra il gomito o il ginocchio) avendo cura di evitare il contatto diretto della fascetta. Interponete del tessuto spesso di modo da distribuire la pressione della fascetta su un’area maggiore ed evitare il blocco di afflusso sanguigno o Anossia*;
A tal proposito, riguardo l’ultimo punto, riporto quanto segnalato su Wikipedia:
È considerata reato la lesione personale derivante dall’utilizzo di un laccio emostatico (tourniquet) da parte di una persona non addestrata oppure non appartenente al personale sanitario, in molti paesi, soprattutto quando avviene al di fuori dello scopo di prestare il primo soccorso a feriti e può dare luogo a causa civile per risarcimento del danno e/o a denuncia per crimine, specialmente quando una revisione posteriore dell’accaduto determini che l’applicazione del laccio emostatico fosse stata senza motivo.
L’utilizzo del laccio emostatico viene spesso sconsigliato perché l’applicazione non corretta di questo dispositivo può causare danni più gravi dei benefici che l’applicazione comporta. Inoltre la maggior parte delle emorragie può essere controllata esercitando pressione direttamente sulla ferita.
In questo video di SensiblePrepper puoi vedere la messa in pratica di alcuni dei nostri consigli e altri nuovi:
E tu, in che situazioni particolari hai usato le fascette? Se ne conosci altre, scrivilo nei commenti e aggiorneremo l’articolo!
Leggi anche:
Cinque modi per usare il Tampax in sopravvivenza
Tamponare un’emorragia con mezzi di fortuna
Armi da fuoco, prepping e sopravvivenza
6 commenti
Cosa cosa cosa????
LE FASCETTE USATE COME LACCIO EMOSTATICO???
Dimmi, vuoi che qualcuno perda un arto per le tue idee del cavolo? Seriamente?
Anossia, sindrome da schiacciamento… ti dicono niente? Non puoi usare una fascetta come laccio emostatico! E’ la cosa più sbagliuata che tu possa fare in QUALSIASI situazione…
Alkaest Corretto!
Non si possono usare come laccio emostatico, ma in casi ESTREMI in cui si ha a tiro solo delle fascette si possono usare.
Chiaramente non in caso in cui vi è una compressione dei vasi ma se applicate a mo di laccio emostatico andrebbero tagliate ogni 15 minuti e rimesse ne più nemmeno come per il laccio emostatico, altra funzione sarebbe se applicate sopra bende, garze o panno per tenere pulita e chiusa la ferita.
Perdona il relpy ma è giusto per dovere di cronaca 🙂
Un saluto!
Ciao Alkaest,
inizio col ringraziarti per il tuo commento.
Hai ragione, le fascette non nascono per essere impiegate come laccio emostatico e un’uso improvvisato può essere controproducente.
Tuttavia, se si evita il contatto diretto della fascetta con la pelle (per evitare proprio l’anossia), magari usando del tessuto che distribuisca la compressione uniformemente, è possibile usarle. Ciò che bisogna evitare è l’uso di vettori anaelastici, che blocchino completamente il flusso sanguigno. Non credi?
Ciò nonostante, ti ringrazio per aver sottolineato questo problema. Provvederò a rettificare quanto prima.
L’anossia si ha in quanto la fascetta non può essere aperta. In caso di laccio emostatico, contrariamente a quello che si vede nei film, il sangue non deve essere completamente fermato e il laccio, in caso di applicazione prolungata, va “smollato” ogni decina di minuti indicativamente, in caso contrario i piccoli vasi sanguigni muoiono e si la cancrena dell’arto.
Purtroppo io posso dirlo dopo un incidente automobilistico in cui un novello Rambo decise di intervenire sul mio braccio sinistro che era stato squarciato dal vetro legando il cavo delle batterie a monte della ferita.
Ripresi i sensi in ospedale con tre delle dita della mano ormai irrecuperabili.
mah… il problema, aprioristicamente, è che le fascette sono di solito usa-e-getta; e che si possono solo stringere. ma , a riguardo, ho trovato questo articoletto interessante:
http://www.dimmicomefare.it/2013/02/08/come-aprire-una-fascetta/
porto sempre con me le fascette. Mi si sono spalancare le suole degli scarponcini scendendo dal Badile e le ho fissate con le fascette, riuscendo a raggiungere non solo il rifugio ma anche l’auto a Bagni di Masino.