Non giriamoci intorno: le armi da fuoco sono uno dei più ricercati, discussi e controversi argomenti trattati da chi si avvicina al prepping per la priva volta ed è superfluo evidenziare quanto sia delicato: troppo spesso viene travisato o fa da calamita a troppe, troppe teste calde. Non voglio dilungarmi troppo su corollari e disclaimer. La doverosa premessa l’abbiamo fatta in un precedente articolo: l’hai letta, vero?
Bene, quindi vediamo quale sia la procedura per il rilascio del porto, le tipologie e le limitazioni che questa licenza comporta.
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Il porto d’armi in Italia
Partiamo dalle basi: in Italia, per avere il possesso di un’arma da fuoco è necessario avere una speciale autorizzazione rilasciata dalla Questura: il porto d’armi. Grazie a questa licenza, il cittadino italiano può acquistare e detenere un certo numero di armi da fuoco e munizioni.
Tuttavia, non tutte le licenze sono identiche ed esistono regole e prescrizioni diverse a seconda della tipologia di impiego, oltre che alla tipologia d’arma. Nel proseguo del post, potrai trovare alcune linee guida sui diversi tipi di porto d’armi, prescrizioni, procedure, limiti e così via.
Ricorda, siamo in Italia: non in Francia, non negli Stati Uniti, bensì in Italia. La nostra legislazione impone vincoli e procedure alle quali è obbligatorio attenersi, che ti piaccia o no, che tu le condivida o meno.

Porto o trasporto d’armi?
Iniziamo con una precisazione che spesso crea confusione: il porto o trasporto d’armi sono la stessa cosa? Seppur possa sembrare una differenza lessicale di lieve entità, un dettaglio, in realtà la differenza è importantissima.
Per porto si intende il possesso di un’arma indossata sulla propria persona: per esempio una pistola nella fondina, a tracolla od ovviamente in pugno. Poco importa se sia carica o scarica, l’arma è indosso al soggetto.
Per trasporto, invece, si intende lo spostamento dell’arma, rigorosamente non pronta all’uso, da un punto A ad un punto B: per esempio, lo spostamento in auto di un’arma dal mio domicilio al poligono è considerato trasposto. Affinché però sia rispettato anche la prescrizione di “non esser pronta all’uso”, l’arma deve essere riposta nel bagagliaio, dentro una custodia o in una scatola, obbligatoriamente scarica, ed eventualmente smontata in parte, sebbene quest’ultimo espediente non sia obbligatorio ma dimostri soltanto ulteriore buona fede.
Quindi, ricapitolando:
- se sei dentro al poligono e ti stai esercitando, o quando vai a caccia, stai portando l’arma;
- se esci di casa con l’arma scarica dentro una valigetta per recarti a caccia o al poligono, o magari per andare in un’armeria con cui hai concordato una vendita, allora la stai trasportando;
- se esci di casa per andare al poligono, con la pistola ben nascosta in una fondina ascellare nella giacca, stai eseguendo un porto abusivo d’arma (art.699 codice penale), e non importa se sia carica o scarica! Rischi fino a 18 mesi di reclusione, più l’ovvia revoca della licenza (che quasi sicuramente non ti sarà più rilasciata) e della custodia delle armi di tua proprietà. E sarà molto, ma molto difficile riottenerle una volta scontata la pena.
Le armi sono una cosa seria e se il tempo per richiedere il rilascio del porto d’armi è tutto sommato abbastanza veloce, lo è altrettanto il ritiro. Quindi:

Tipologie di porto d’armi
In Italia esistono tre principali licenze diverse di porto d’armi:
- Porto d’armi per uso caccia;
- Porto d’armi cosiddetto “sportivo”;
- Porto d’armi per difesa personale.
Porto d’armi per uso caccia
Il porto d’armi per uso caccia, come dice il nome, ti consente di andare liberamente a caccia, secondo le regole e i calendari venatori previsti dalla tua regione. Il rilascio di questa licenza richiede il possesso del certificato di abilitazione venatoria, il cui conseguimento prevede un po’ di studio e un esame teorico/pratico da superare.
Questa licenza consente anche di praticare l’attività di tiro sportivo se si è in regola con i pagamenti dei permessi venatori. Ha validità di 5 anni ed è rilasciata dalla Questura di residenza.
Porto d’armi uso sportivo
Il porto d’armi comunemente chiamato “sportivo” – il cui vero nome è “licenza di porto di fucile per l’esercizio dello sport del tiro a volo” – è, per così dire, una costola agevolata di quella per la caccia, in quanto viene rilasciata senza che si debbano sostenere gli esami di abilitazione venatoria, né pagare tesserini o assicurazioni. La “facilità” di acquisizione di questo porto d’armi, però, comporta dei limiti ovvero l’esclusione del porto uso caccia. Infatti, Non è possibile trasformare questa licenza in quella da caccia in un secondo momento.
Questa licenza consente di praticare qualsiasi attività sportiva – dal tiro a volo, al tiro a segno, dal tiro dinamico al tiro di precisione – autorizzando il trasporto di qualsiasi arma con un giustificato motivo: per esempio, quando ti rechi al campo di tiro. Ha validità di 5 anni ed è rilasciata dalla Questura di residenza.
Porto d’armi per difesa personale
Infine, il porto d’armi per difesa personale, suddiviso a sua volta in tre diverse licenze, consente di portare (quindi indosso) un solo tipo specifico di armi. Infatti, il porto per difesa è suddiviso in porto di pistola, porto di fucile e porto di bastone animato, quest’ultimo un obsoleto retaggio ottocentesco!
Questo tipo di licenza è l’unico che ti consente di girare armato “in borghese”, con un’arma pronta all’uso sulla tua persona, tranne che nei casi previsti dall’art. 4 L. 110/1975 (in primis le “riunioni pubbliche”, come le manifestazioni sportive, i concerti, etc.). Nonostante la validità del libretto sia di 5 anni, la licenza va rinnovata ogni anno.
Licenza di detenzione
Esiste una quarta tipologia di licenza che risponde alle esigenze dei collezionisti: il suo nome formale è licenza di detenzione. Questa non ha una scadenza, non necessita di rinnovi che non ha una scadenza, non ha bisogno di rinnovo e può essere rilasciata anche per armi antiche, artistiche o rare, quindi che non rientrano nelle classi comuni o da caccia.
In genere, questo tipo di licenza è funzionale al collezionista che è autorizzato all’acquisto e alla detenzione di un numero elevato di armi ma che probabilmente non usciranno mai dalla sua abitazione, infatti non possiede autorizzazione al trasporto.

Come ottenere il porto d’armi
Per il rilascio del porto d’armi ad uso caccia e per quello sportivo è necessario rivolgersi alla Questura, mentre per il rilascio del porto d’arma per difesa personale è competente la Prefettura.
Chiaramente, per richiedere il porto d’armi bisogna essere maggiorenni, incensurati e presentare requisiti fisici e psicologici congrui all’uso di un’arma da fuoco. Questi requisiti sono indicati dal Ministero della Sanità e variano a seconda della tipologia di porto d’armi richiesto. Requisiti che sono certificati da un medico legale che a seguito di una visita dedicata rilascia il certificato per l’idoneità psico-fisica nel quale si attesa che il richiedente non presenti particolari problemi fisici che possono impedire di usare correttamente l’arma oltre che essere psicologicamente stabile.
Per quello relativo alla difesa personale, oltre a quanto sin ora riportato, vanno specificate puntualmente e in maniera molto dettagliata le motivazioni che giustificano la domanda. Il rilascio di quest’ultimo è, comunque, a piena discrezionalità del prefetto che non è tenuto a motivare l’eventuale (anzi, praticamente certo, N.d.R.) rifiuto.
Presentazione della domanda
Vista l’eccezionalità del rilascio di un porto d’armi per difesa personale, prenderemo in considerazione il rilascio delle due principali licenze di porto d’armi: caccia e sportivo.
La domanda può essere presentata online, presso la Questura o al commissariato di competenza. La documentazione richiesta dalle autorità si compone di:
- una fotocopia di un documento di identità in corso di validità;
- n. 2 fotografie in formato fototessera;
- n. 2 marche da bollo da euro 16,00 € da applicare sulla richiesta e sulla licenza;
- Certificato di idoneità psico-fisica con ulteriore marca da bollo da 16,00 €;
- Dichiarazione sostitutiva attestante l’inesistenza di condizioni ostative previste dalla legge; le generalità delle persone conviventi; di non essere obiettore di coscienza oppure di aver presentato istanza di revoca dello status di obiettore presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile;
- le ricevute del versamento delle tasse governative di concessione, effettuato in base all’uso (sportivo o caccia).
Successivamente alla presentazione delle richiesta, l’interessato deve dimostrare di sapere usare l’arma. Pertanto, chi ha prestato servizio nell’esercito o in polizia può portare un certificato che lo dimostri. Al contrario, chi non può produrre un certificato del genere, deve ottenere una certificazione di idoneità al maneggio delle armi, ottenibile a seguito di un corso presso qualsiasi sezione di tiro a segno nazionale (TSN).
Una volta presentati tutti i documenti, dopo circa 30 giorni, otterrete il vostro porto d’armi.
La denuncia di detenzione e cessione di armi
Per avere a che fare con le armi da fuoco delle armi, il solo porto d’armi non è sufficiente, ma sono necessari anche altri certificati specifici. Uno di questi è la denuncia di detenzione e cessione che è un documento dove sono riportate tutte le armi possedute e il munizionamento. Questa denuncia va sempre presentata, tassativamente entro 72 ore da quando:
- si è entra in possesso di armi e cartucce per acquisto personale;
- è avvenuta una cessione di armi e cartucce a terzi per vendita;
- si varia il luogo di detenzione delle armi e delle cartucce;
- si eredita un’arma.
Nel caso di armi la denuncia va presentata presso la questura o il commissariato di zona oppure presso la stazione dei carabinieri competente per territorio.
Attenzione, le 72 ore offrono un po’ di margine. Se ad esempio vai al poligono e compri 2 scatole di cartucce e le spari tutte, queste non andranno dichiarate in denuncia perché le hai usate entro le 72 ore dall’acquisto.
Quante armi e munizioni posso detenere
Tutti diversi porti d’arma ti danno gli stessi diritti e doveri in tema di possesso e detenzione. Puoi detenere, previa denuncia alle autorità:
- illimitate armi da caccia;
- 3 armi comuni (solitamente pistole o revolver);
- 8 armi antiche (prodotte prima del 1890);
- 12 armi sportive sia lunghe che corte (una categoria che comprende la maggioranza dei fucili di derivazione militare e parecchie categorie di pistole).
Come faccio a capire quali armi sono comuni, quali sportive e quali da caccia? Il sito bancoprova.it è possibile ricercare ogni tipologia di arma e relativa classificazione. Se hai dei dubbi, questo è il posto giusto per cercare!

Per quanto riguarda le munizioni, invece:
- 200 cartucce per arma corta (pistola o revolver);
- 1500 cartucce per arma lunga.
Di queste ultime, è possibile detenere fino a 1000 cartucce a caricamento spezzato (pallini o pallettoni) senza obbligo di denunciarle (art. 26 legge 110/1975).
Infine, puoi anche detenere fino a 5 kg di polvere da sparo, casomai volessi darti all’utilissima attività della ricarica domestica di munizioni.
Altra precisazione: tutte le cartucce che possiedi contano ai fini della quantità di polvere detenuta! Pertanto, se tu detenessi 5 fustini da 1 kg di polvere più una sola misera cartuccia, saresti già in torto ai fini di legge. Per evitare malintesi, alcune questure emanano dei loro regolamenti arbitrari.
In generale il buonsenso e la buona fede dettano di calcolare un valore forfettario di 1 grammo di polvere per ogni cartuccia da pistola, e 2 grammi di polvere per ogni cartuccia da fucile posseduta. In realtà la normativa (TULPS cap. VI, all.B, art. 3, lettera B, che pur riferendosi alle attività commerciali vale anche per i privati), brodosa e draconiana, indica una tabella di calcoli che sta a te fare: i risultati sono sicuramente più generosi di quelli spannometrici che suggerisco qui.
Ti ricordo che nel forum è attiva una sezione (raggiungibile solo per utenti registrati) nei quali affrontiamo il tema delle armi da fuoco più nel dettaglio. In particolare, troverai consigli sulla scelta della prima arma, le differenze tra i vari calibri e le tipologie di munizioni e delle buone ragioni per le quali vale la pena di ricaricare munizioni in casa. Quindi, se ti interessa, iscriviti e partecipa!
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