Imparare ad orientarsi: bussola, cartina e natura

Quando ti trovi in un bosco, percorri una pianura o affronti un’escursione, devi considerare la reale possibilità di smarrirti e perdere il sentiero fin ora percorso. Avere con te una bussola o una cartina non è sufficiente a scongiurare questo pericolo: devi essere in grado di leggere e utilizzare questi importanti strumenti. In questo articolo ti spiego nel dettaglio come usare una bussola e come orientarti senza l’ausilio di alcun strumento.

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Orientarsi senza strumenti: la natura dalla nostra parte

Per orientarsi con la natura, non avendo a disposizione bussole o sistemi GPS, il sistema migliore è il sole. Se il sole è visibile, ci permette di avere un buon orientamento grazie all’utilizzo di un orologio. Puoi seguire i passaggi di questa breve guida dell’Istituto Geografico Militare.

Se il sole non è visibile, perché coperto dalle nubi, altri sistemi di orientamento si possono trovare osservando la natura. Gli alberi avranno le foglie e i rami più sviluppati verso sud perché ricevono più luce. Se trovi un albero tagliato, gli anelli avranno una forma più allungata verso il sud.

Il muschio si forma dove la luce filtra meno quindi osservando il muschio su un tronco o un rudere, la parte esposta a nord sarà più umida e coperta di muschio. Questi elementi possono essere influenzati da corsi d’acqua quindi è preferibile osservarli al di fuori di un bosco e in soggetti separati da altri.
Alcune zone del pianeta hanno venti dominanti oppure sistemi montuosi che si sviluppano in direzioni precise tipo da nord a sud che è bene conoscerli se progettiamo un viaggio.

Due riferimenti per orientarsi di notte

Di notte, se il cielo è pulito, puoi orientarti con le stelle e precisamente individuando la Stella Polare. La stella polare fa parte della costellazione dell’Orsa Minore o Piccolo Carro è l’ultima stella che compone la coda ed è l’unica stella che rimane sempre a nord, senza muoversi nel cielo come le altre durante la notte.

Per individuare la stella polare possiamo sfruttare altre costellazioni che sono più visibili e pur spostandosi nel manto stellato, sono individuabili a qualsiasi ora della notte. Tra queste la più facile da individuare è l’Orsa Maggiore o Grande Carro.

photograb Adam Johnson @Dribble

Orientarsi con i sistemi naturali non è semplice, questi metodi ci offrono una direzione approssimativa ed è sempre meglio confrontarne più di uno, in maniera che, se più elementi ci indicano quella direzione come il nord, la direzione sarà più sicura.

Orientarsi con la cartina

Se hai con te una cartina topografica della zona in cui ti trovi e una bussola per orientarti, tutto è più semplice. Aprendo la tua carta immediatamente hai una serie d’informazioni riguardanti il territorio. Hai la scala che ci indica la quantità e la qualità dei dettagli che troverai nella carta. La scala ti permette di sapere di quante volte è ridotta la porzione di terreno che è rappresentata e a quanto corrisponde un centimetro sulla carta nella realtà.

In una scala 1:50000, un centimetro sulla carta equivale a 500 metri nella realtà. Se la carta fosse stata a 25000, sarebbero stati 250m e così via. Un trucco per sapere a quanto corrisponde un centimetro e di tappare gli ultimi due zeri della scala e leggere 1:500 (un centimentro – 500 metri) o 1:250. Queste due scale sono le più usate sulle carte escursionistiche. Più è alto il denominatore cioè 50.000, 100.000 più la carta avrà una porzione di territorio vasta e un dettaglio minore più il denominatore è basso 25.000, 15.000 più la porzione del territorio sarà piccola e maggiori saranno i dettagli.

La scala serve per individuare i tempi di percorrenza e la distanza da un punto dall’altro. Misurando con il metro della bussola il tuo itinerario puoi sapere quanto sarà lungo il tuo percorso in termini di metri o km. Tieni sempre presente che curve molto strette o avvallamenti non sono riportati quindi considerare sempre una buona tolleranza sulla distanza calcolata.

Potrai anche capire quanto tempo impiegherai a compiere  il tuo tragitto. Considera però che un uomo impiega normalmente, su terreno piano, circa 1 ora a percorrere 4/5 km, quindi nei tempi di percorrenza vanno calcolati eventuali soste, il carico che ti porti sulle spalle e il terreno. Se è molto ripido, i tempi per percorrere la solita distanza, raddoppiano.

Legenda e curve di livello

Altre informazioni ci sono date dai colori della mappa, dai segni che ci troviamo scritti sopra e che ritroviamo spiegati nella legenda. La legenda ci spiega a cosa corrispondono determinati colori o linee che troviamo sulla nostra cartina. Per esempio: sentieri, boschi, ferrovie o strade.

Un altro elemento fondamentale che vediamo leggendo la carta sono le curve di livello che sono la rappresentazione grafica in due dimensioni dei rilievi. Le curve di livello ci permettono di capire la conformazione del terreno e individuare rilievi e montagne all’interno della carta. Le curve di livello sono equidistanti e poste sullo stesso piano cioè sono messe tutte alla solita altezza e distanza, permettendoci di calcolare la nostra altitudine e il percorso meno ripido da affrontare. In questo articolo ne parliamo più approfonditamente: Che cosa sono le curve di livello e le mappe topografiche?

Come leggere la cartina e usare la bussola

Quando apri la tua carta, il suo vertice è il Nord. Tutte le carte, almeno che non sia esplicitamente scritto, hanno il proprio vertice come Nord. Nel caso in cui tu non abbia a disposizione una carta intera, ma un suo pezzo, puoi trovare il nord della carta leggendo i nomi dei luoghi che vi sono scritti sopra che sono sempre da ovest verso est: in questa maniera sapendo la direzione ovest-est puoi trovare il nord della carta.

Per far coincidere il nord della carta con il nord magnetico, devi usare la bussola sul bordo della carta e rotearla fino a che il nord della carta corrisponde con il nord della bussola. Adesso la tua carta è orientata e puoi leggerla nel verso giusto.

Utilizzare l’azimut

Per muoversi in cartografia viene utilizzato l’Azimut. Questo termine rappresenta un angolo i cui lati sono formati dal Nord e dalla direzione che intendiamo intraprendere. Se osservi la bussola, vedrai che la sua ghiera è girevole e formata da numeri. Questi numeri sono i gradi in cui è divisa per permetterci di calcolare l’azimut cioè la nostra direzione. Per calcolare l’azimut sulla carta ci sono due modi uno con la carta orientata e l’altro senza orientarla.  

  1. Con la carta orientata basta posiziona il lato della bussola tra i punti di cui vuoi calcolare l’Azimut e gira la ghiera fino a che il nord della bussola non è sul nord indicato dalla lancetta. Dai lettura sulla bussola del grado che ti indica (ES: 40°) e avrai trovato l’azimut del tuo obiettivo.
  2. Se la carta non è orientata, devi mettere comunque la bussola sui tuoi punti e girare la ghiera fino a che il nord della bussola non è allineato con il nord della carta cioè il vertice, non tenendo in considerazione la lancetta, non essendo allineata con il nord della carta, perché non è stata orientata.

Per trovare un azimut senza la carta devi usare la bussola mirando il tuo obiettivo come fosse il mirino di un’arma. Poi devi girare la ghiera della bussola senza muoverci fino ad allineare il nord della ghiera con il nord della lancetta.

Quando il Nord è allineato, diamo lettura sulla bussola, del grado che ci indica e quello è il tuo azimut. Per seguirlo devi sempre mantenere il Nord allineato con la lancetta e la tua direzione sarà giusta. Per tornare indietro nel punto in cui eri, devi calcolare l’azimut reciproco, cioè il grado opposto a quello che hai calcolato. Grazie agli Azimut, se riesci a individuare almeno due punti conosciuti sulla carta, puoi triangolare la tua posizione e sapere in che punto preciso della mappa ti trovi. Da ricordare è che l’azimut si prende da un unico punto, se tale posizione cambia, cambierà anche il tuo azimut.

In questo video di Bushcraft Paolo, è spiegato la triangolazione della propria posizione:

Se sul terreno trovi degli ostacoli e cambi direzione, devi calcolare gli spostamenti laterali che compi e tornare sulla retta iniziale che hai calcolato, per non smettere di seguire l’azimut giusto.

Ricordati infine che il Nord magnetico non coincide con il nord geografico: ci sono dei gradi a differenza che variano da paese a paese. Se ti sposti su una retta per diverse centinaia di metri questa declinazione va calcolata perché rischi di andare fuori rotta. In un’escursione, in cui non devi compiere lunghi tragitti su linee rette, non è necessario calcolarla. In Italia attualmente e di circa 2,7° ma varia di anno in anno.

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