Pandemia da Coronavirus: una simulazione di ottobre stima 65 milioni di morti

Alla fine del 2019, il Center for Health Security della Johns Hopkins University in collaborazione con il World Economic Forum e alla Bill and Melinda Gates Foundation hanno organizzato “l’Evento 201”, una simulazione di alto livello riguardante una pandemia da Coronavirus che simula un focolaio globale.

Smentiamo immediatamente le bufale: non si tratta né di una predizione, né di un progetto segreto per la riduzione della popolazione. Questo genere di simulazioni vengono condotte da decenni e servono per evidenziare eventuali limiti e falle del sistema – in caso si verificassero scenari spaventosi, proprio per preparare delle risposte adeguate – con l’obiettivo di porvi rimedio.

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Un’epidemia dal tempismo infelice

Anche alla luce dell’attuale epidemia di Coronavirus che ha coinvolto il mondo intero – in Italia la situazione sta evolvendo rapidamente tanto da indurre il Governo italiano ad adottare misure drastiche – potremmo pensare che questo tipo di evento potesse essere predetto.

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Il tempismo infelice ci fa ipotizzare connessioni o complotti dietro a questa epidemia, ma così non è. La realtà è molto più beffarda: questo è un tipico caso di apofènia. Tuttavia, non dobbiamo tralasciare i risultati di queste simulazioni che sembrano essere estremamente inquietanti.

Voglio sottolineare che non abbiamo idea di sapere quanto possa diventare grave l’attuale focolaio di Coronavirus. Lo scopo dell’articolo è quello di esaminare rigorosamente i risultati della simulazione dell’Evento 201. Questa è stata una simulazione dello scenario peggiore. Non esiste nessuna correlazione e/o osservazione dell’attuale focolaio di Wuhan o di questo specifico virus. Si parla, invece, di un focolaio teorico, seppur incontrollato di coronavirus.

L’Evento 201, una pandemia inarrestabile

La simulazione, intitolata “Evento 201“, ha catapultato i partecipanti nel mezzo di un focolaio incontrollato di Coronavirus in Sud America che si stava diffondendo come un incendio, provocando il caos in tutto il mondo. Nella simulazione, il CAPS (nome in codice di questo Coronavirus) ha provocato un bilancio delle vittime pari a 65 milioni di persone in 18 mesi, secondo la John Hopkins University.

Lo scienziato e studioso Eric Toner, che ha aiutato ad attuare la simulazione, in un’intervista alla CNBC ha dichiarato che gli sforzi della Cina per contenere l’attuale focolaio di una malattia delle vie respiratorie in rapido movimento sono “improbabili per essere efficaci”.

Durante l’intervista, Toner ha dichiarato a Business Insider di non aver completato le ricerche sull’attuale ceppo del coronavirus di Wuhan, noto come 2019-nCoV (o Covid19), ma ha affermato che il bilancio delle vittime potrebbe raggiungere milioni se il virus risultasse resistente ai vaccini moderni e, contemporaneamente, avesse un tasso di trasmissibilità pari all’influenza comune.

Al di là del numero di vittime, sicuramente scioccante, la simulazione era focalizzata su come la società potesse collassare.

“La simulazione del coronavirus non era [focalizzata principalmente sul] numero di morti; è stato per sottolineare che potrebbero esserci conseguenze sociali ed economiche da una grave pandemia, non solo conseguenze sulla salute ” – Eric Toner.

Proprio la scorsa settimana, la Johns Hopkins Center for Health Security, il World Economic Forum e la Bill & Melinda Gates Foundation hanno chiesto un’azione comune e hanno affermato che “la prossima grave pandemia non solo causerà grandi malattie e perdita della vita, ma potrebbe anche innescare pesanti conseguenze economiche e sociali a cascata che potrebbero contribuire notevolmente all’impatto e alla sofferenza globale”. Come già detto, in questo caso, il tempismo ha giocato davvero un brutto scherzo.

7 cose che i Governi dovrebbero fare per prepararsi ad una pandemia

Le organizzazioni hanno proposto congiuntamente quanto segue:

  1. Governi, organizzazioni internazionali e aziende dovrebbero pianificare ora come verranno utilizzate le capacità aziendali essenziali durante una pandemia su larga scala;
  2. L’industria, i governi nazionali e le organizzazioni internazionali dovrebbero collaborare per migliorare le scorte di contromisure mediche (MCM) detenute a livello internazionale per consentire una distribuzione rapida ed equa durante una grave pandemia;
  3. Paesi, organizzazioni internazionali e società di trasporto globali dovrebbero collaborare per mantenere i viaggi e il commercio durante gravi pandemie;
  4. I governi dovrebbero fornire più risorse e supporto per lo sviluppo e l’aumento della produzione di vaccini, terapie e diagnostica che saranno necessarie durante una grave pandemia;
  5. Le imprese globali dovrebbero riconoscere l’onere economico delle pandemie e lottare per una maggiore preparazione;
  6. Le organizzazioni internazionali dovrebbero dare la priorità alla riduzione degli impatti economici di epidemie e pandemie;
  7. I governi e il settore privato dovrebbero assegnare una priorità maggiore allo sviluppo di metodi per combattere la disinformazione prima della prossima risposta alla pandemia.
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