Stampante 3D: quale scegliere nel prepping

Argomento di discussione – talvolta anche di scontro – tra prepper è rappresentato dall’uso della tecnologia nella propria preparazione, in uno scenario d’emergenza o, per i più fantasiosi, post-apocalittico: elettronica sì o elettronica no? C’è chi non vuole farci per nulla affidamento e c’è chi si prepara contando anche sulla disponibilità di strumenti e tools dopo uno scenario SHTF e TEOTWAWKI.

Personalmente preferirei non fare a meno dell’elettronica nel momento del bisogno. Abbiamo dedicato a questo tema anche un articolo Come la tecnologia può aiutarci a sopravvivere. Che sia semplicemente un gadget o dei veri e propri utensili, è indubbio che gli strumenti tecnologici oltre a farci risparmiare tanto tempo, ci permettono di non ammazzarci di fatica per svolgere compiti più o meno pesanti.

Per chi è abituato a rimboccarsi le maniche e a trovare soluzioni fai-da-te, uno strumento che non può assolutamente mancare nella dotazione di un prepper è proprio la stampante 3D. Questo oggetto può sopperire alla mancanza di molti oggetti realizzati in plastica, richiedendo solo un po’ di pazienza, dimestichezza con un software di progettazione e qualche grammo di filamento o resina.

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La stampante 3d nel prepping

Sono rimasto davvero sorpreso: su Reddit ci sono tantissime discussioni aperte sul binomio stampante 3d e prepping.

Naturalmente affinché utensili e gadget elettronici possano funzionare è necessaria l’energia elettrica ma niente che non possa essere risolto anche con un sistema off-grid, più o meno sostenibile. Ma come mai ho preso come riferimento proprio la stampante 3D, o più in generale i metodi di stampa additiva?

Oltre ad abbattere le barriere tra l’idea di un componente e la sua realizzazione, i vantaggi della stampa 3D nel prepping sono molteplici e possono essere classificati, a mio parere, in due grandi categorie: vantaggi personali e vantaggi sociali.

Vantaggi personali della stampa 3D nel prepping

Se bazzichi un po’ questo ambiente, ti sarai accorto che nella mentalità del prepper c’è una marcata propensione all’indipendenza e all’autonomia. Poter realizzare i propri progetti e sopperire ai bisogni è una delle prerogative del prepper. Io stesso ho abbracciato questa filosofia proprio per questo motivo.

Ecco che, con le dovute competenze, questo genere di strumento permette – a fronte di un non trascurabile investimento di tempo – di evitare di far affidamento su logistica, rivenditori e disponibilità dei materiali.

Se rompo un componente di un elettrodomestico (e la maggior parte sono realizzati proprio in plastica) posso semplicemente ricrearlo in poco tempo, risparmiando tempo, denaro e, soprattutto, senza dipendere dal sistema di approvvigionamento globale.

Pensa alle potenzialità di questa tecnologia e alle infinite applicazioni che potresti attuare nella manutenzione e nello sviluppo di soluzioni per la tua vita quotidiana.

Vantaggi sociali della stampa 3D

Se volgo lo sguardo all’esterno nella mia bolla domestica, scopro che esiste una community di makers che è in continuo fermento. Questo gruppo di smanettoni e designer creano e condividono esperienze e progetti, grazie alle quali è possibile trovare delle buone basi di partenza per qualsiasi tipo di progetto.

Infine, permettendomi un pensiero più egoistico e terra-terra, il possesso di questo tipo di tecnologia, renderebbe le mie capacità molto utili in caso di blocco degli approvvigionamenti.

Un’abilità in questo tipo di lavorazione potrebbe anche permetterci di barattare con facilità nel momento in cui la catena di approvvigionamento a cui siamo tanto abituati si interromperà o subirà ritardi.

photograb: homedsgn.com – Container Home by Benjamin Garcia Saxe

Come scegliere la tua stampante 3D per il prepping

Se ho suscitato un po’ di interesse circa questo argomento, il passo successivo è districarsi nel complicato mondo delle tecnologie di stampa e dei prodotti disponibili sul mercato.

Per valutare con efficacia quale stampante è più adatta alle tue esigenze dovremo considerare 4 aspetti fondamentali: tipologia, materiale, software e repository.

A. Le tipologie di stampanti 3D

Esistono diversi tipi di stampante 3D in commercio: a resina, a polvere, a deposito di materiale… Se non sei ancora molto pratico oppure necessiti una soluzione ad ampio spettro, ti consiglio di iniziare dal “deposito di materiale”, in gergo una stampante FDM (Fused deposition modeling): in questo gruppo rientrano anche le stampanti più economiche e commercializzate.

La stragrande maggioranza delle stampanti FDM derivano tutte dal modello Prusa che nel tempo si è evoluto e affinato. La logica di funzionamento è semplice: un estrusore fonde e deposita materiale su un piatto di stampa, mentre la testina di muove lungo i tre assi X, Y e Z per creare il pezzo, livello dopo livello.

Anycubic Stampante 3D Prepping

Il piatto di stampa ottimale dovrebbe essere di almeno 20x20x20cm, possibilmente riscaldato per aumentare l’adesione dei primi layer. Questo tipo di stampante è super versatile ma di contro ha i tempi di stampa: per una stampa dal volume generoso è possibile arrivare anche a 28-32 ore di stampa continua. Stampa che non può essere recuperata nel malaugurato caso che il pezzo si stacchi prima del tempo dal piano di stampa.

Questo tipo di stampante puoi realizzare facilmente qualsiasi tipo di oggetto, dagli ingranaggi ai supporti, a vere e proprie componenti. Il prezzo varia dai 150€ ai 750€ e molte sono disponibili anche in pronta consegna su Amazon.

Stampanti Low-Budget

Le marche low-budget più affidabili sono Anycubic, Flashforge, Creality e Geeetech. Ne esistono di più blasonate come l’italiana Sharebot, l’Ultimaker e la Makerbot ma sono su altri livelli di costo.

Di seguito ti consiglio alcune stampanti che, secondo me, sono delle ottime entry-level:

B. Il Materiale di stampa

Così come esistono diversi tipi di stampante, esistono anche diversi tipi di materiali stampabili. Per esempio, nelle FDM citate sopra possiamo trovare, tra gli altri: ABS, PLA, nylon, PETG e PC.

Ciascuno di questi materiali, ha specifici impieghi a seconda che il pezzo richieda resistenza meccanica, flessibilità, memoria. Sempre per rimanere nel gruppo dei filamenti per le FDM, il prezzo dei materiali varia a seconda che sia venduto al chilo o “a bobina” rientra nel range tra i 10 e i 25€.

PLA per stampa 3d - Italian Prepper
Una bobina di PLA

Il mio consiglio è quello di utilizzare il PLA, non tossico e stampabile ad una temperatura piuttosto bassa. In off-grid queste caratteristiche sarebbero rilevanti perché non consumerebbe troppa energia ed eviteremmo troppi problemi con un utilizzo in un luogo chiuso.

C. I software di modellazione

Per stampare i nostri tool o i nostri pezzi di ricambio, vanno prima disegnati a meno che non accediamo direttamente a modelli pre-esistenti (vedi punto D).

In commercio esistono diverse soluzioni gratuite per un uso amatoriale come, ad esempio, Sketch Up, Fusion 360, FreeCAD e persino il nostro caro vecchio amico Paint ora disponibile anche per il 3D. Una volta disegnato il file dovrà essere esportato in formato .STL e convertito in .GCode, il formato per la stampa.

La maggior parte dei software di modellazione offrono la possibilità di esportare in STL. Tuttavia, se usi un software che non permette di leggere e modificare questo tipo di file, ti consiglio di cambiare immediatamente programma. Questo soprattutto in vista del punto successivo.

D. I repository

La progettazione richiede del tempo. Se nel nostro scenario abbiamo ancora l’accesso a internet (e con Starlink forse un giorno potremmo sempre contarci, salvo brillamenti solari), possiamo fare affidamento su una banca dati di migliaia di componenti già pronte per la stampa e per la personalizzazione come Thingiverse.

Se vogliamo scongiurare ogni sfortuna, possiamo già scaricare alcuni file utili sul nostro PC in attesa che si verifichi l’emergenza. L’accesso a questi repository per il momento è gratuito e buona parte dei modelli sono disponibili, appunto, in formato .STL.

Applicazioni della stampa 3D in emergenze reali

Se ti va di approfondire l’argomento “stampa 3D – emegenze”, uno degli innovatori più noti nell’utilizzo della stampa 3D in situazioni di emergenza è il dottor Tarek Loubani, un medico di emergenza palestino-canadese. 

Il Dr. Loubani utilizza la stampa 3D per introdurre attrezzature mediche nella Striscia di Gaza, una fetta di terra che è stata in uno stato di crisi quasi costante da quando è stata messa sotto assedio dalle forze israeliane a partire dal 1994 e costantemente più controllata nel tempo.

Il dottore ha iniziato con uno stetoscopio che potrebbe essere stampato in 3D per circa 30 centesimi di dollaro, rispetto al prezzo di 200$ di una controparte prodotta tradizionalmente. Più recentemente, ha utilizzato lacci emostatici stampati in 3D durante le proteste della “Grande Marcia del Ritorno a Gaza” iniziate nel 2018, 70 anni dopo l’evento della Nakba del 1948.

Il progetto Gila del Dr. Loubani potrebbe essere uno dei più riconoscibili utilizzando la stampa 3D per risposte di estrema emergenza, ma ci sono anche altri progetti in circolazione. Field Ready , creato nel 2014, ha pubblicato un catalogo di strumenti stampabili in 3D che possono essere utilizzati nei paesi del terzo mondo per fornire aiuti o fornire soccorsi in caso di calamità. 

Non è possibile accedere facilmente a tutti gli oggetti elencati nel documento, ma la maggior parte è accompagnata da collegamenti a file online in siti come il già citato Thingiverse.

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